30 giugno 2010

Senatore mafioso

Più si confermano le condanne per reati commessi e più il nostro Parlamento di rinsalda della presenza di tali delinquenti. Il Pdl esulta per la condanna in appello del senatore della Repubblica Italiana Marcello Dell'Utri a 7 anni per concorso in associazione mafiosa; resta al suo posto (ci mancherebbe!!! siamo in Italia!) e si sbandiera una vittoria incomprensibile. Per i parlamentari e governatori di destra il fatto che Dell'Utri è stato assolto per i fatti successi DOPO il 1992 è l'unica cosa che è entrata nelle loro orecchie e anche in quelle del direttore del TG1 Minzolini che al solito nel titolo e nel sommario dice solo la parte "bella" della sentenza, l'assoluzione, e solo dopo, all'interno del servizio, specifica che c'è la condanna a 7 anni, pena ridotta da 9 anni (sentenza di primo grado), trascurando il fatto (noto e stranoto e soprattutto pratica molto diffusa) che la maggior parte della gente presta attenzione ai giornali e ai telegiornali solo nella visione/ascolto dei titoli delle notizie. Si rinsalda quindi lo zoccolo duro dei condannati presenti nel Parlamento italiano, ricordando che anche nel Governo non si scherza (vedi Brancher ministro), che invece di essere mandati fuori dalla rappresentanza dello Stato continuano a rimanere nascosti al loro posto, unica scappatoia rimasta ai condannati per farla franca.

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